Alberi secolari, specchi d’acqua e dry garden per il parco che accoglie i nuovi edifici della cittadella della giustizia
La proposta di Park Associati per il concorso pubblico che prevede la costruzione della cittadella della giustizia di Bari, mette in dialogo le due funzioni previste dal brief per l’area in oggetto: gli edifici dei tribunali e il parco.
I due lotti erano occupati da caserme in via di demolizione, che sorgevano in un’area a parco con pini marittimi secolari che si vogliono in parte preservare. Nasce così un progetto che distribuisce gli edifici dei tribunali e della procura come in un campus all’interno di un parco rinnovato e ampliato.
I flussi sono pensati per far convivere in modo efficiente esigenze distanti: da una parte protezione e privacy per gli edifici a cui si accede attraverso una piastra interrata, dall’altra massima apertura alla città per il parco.
Il parco diventa infatti totalmente a disposizione del pubblico, grazie ad un un’asse centrale che lo percorre da Nord a Sud e ricalca la distribuzione originale delle caserme. Arricchito di piante mediterranee a fusto basso o cespuglio, il progetto del verde è concepito secondo i principi del dry garden, in cui le piante vivono e si adattano al clima secco tipico delle latitudini mediterranee. Nelle piazze interne specchi d’acqua fungono anche da bacini di raccolta delle acque piovane in caso di isolati ma violenti nubifragi tipici della zona climatica. Nel parco si prevedono anche un centro civico con aree per attività sportive, un bar caffetteria e un asilo per i bambini dei dipendenti dei tribunali.
Gli edifici si affacciano sull’asse che attraversa il parco con il lato trasparente delle facciate. In queste zone sono ospitate funzioni distributive e di rappresentanza, mentre nella parte affacciata all’esterno le facciate si fanno più rigide e introverse, per proteggere la discrezionalità delle aule e degli uffici.
Alcune grandi logge si aprono sulle facciate rivolte verso il parco. Accolgono amenities all’aria aperta, giardini pensili in cui piante e verde offrono ristoro e gradevolezza coinvolgendo tutti i sensi, secondo i principi della progettazione biofilica, luoghi di pausa e relax per chi lavora nei tribunali e necessita di un certo grado di riservatezza dal pubblico.
Le strutture in legno e i rivestimenti degli edifici in agglomerato di pietra di Trani, rendono il campus uno spazio aperto e cangiante, capace di riflettere la luce mediterranea durante il giorno. Il luogo regala alla città un’idea contemporanea degli edifici destinati alla giustizia che supera il concetto di bunker pur mantenendo l’inespugnabilità e il riserbo che la loro funzione richiede.
Park Associati in collaborazione con Moramarco+Ventrella Architetti (Concept), STEAM (Progetto Impianti e Sostenibilità), Milan Ingegneria (Progetto Strutture), OpenFabric (Landscape), Engeo (Mobilità e Approfondimento Geotecnico).