Progetti

Filzi 25

Un attento restauro filologico di un’icona del modernismo ora reinterpretata come uffici contemporanei

Tra Stazione Centrale e il segno inconfondibile del Pirellone, Filzi 25 ritrova voce. Park affronta un edificio del secondo Novecento con uno sguardo attento e rispettoso: un intervento filologico e conservativo che restituisce le qualità d’autore nella loro forma originale, facendole risplendere. La storia dell’immobile, noto come Palazzo Galbani e progettato da Eugenio ed Ermenegildo Soncini insieme a Giuseppe Pestalozza, con strutture di Pier Luigi Nervi, guida ogni scelta. L’edificio si affaccia sull’asse che collega Pirelli e Gioia, con facciate regolari, materiali in contrasto, trasparenze e profondità. Nato come edificio direzionale, Filzi 25 viene oggi reinterpretato come luogo moderno per uffici e spazi professionali, capace di unire valori storici e comfort contemporaneo. Il progetto ricostruisce continuità con il paesaggio urbano, restituendo al corpo principale il ritmo originario del curtain wall e la proporzione delle fasce marcapiano, alleggerite rispetto agli interventi introdotti negli anni Duemila. Il vetro è neutro e poco riflettente, per mettere in risalto l’elemento che rende unico l’edificio: i solai ondulati prefabbricati, autentica invenzione strutturale di Nervi che torna protagonista. All’interno, l’intervento punta alla chiarezza: controsoffitti e impianti a vista vengono rimossi per aprire gli spazi dei piani ufficio; a terra, i fancoil integrati in facciata liberano il soffitto e mostrano il disegno strutturale originale. La distribuzione storica rimane, la lobby si rinnova e i piani tipo diventano flessibili, pronti ad accogliere diverse modalità di lavoro. La cima dell’edificio assume un carattere più armonioso: un’unica schermatura metallica unifica gli impianti, mentre una vasca verde arretrata completa il coronamento e regala una vista ordinata su Piazza Duca d’Aosta e lo skyline di Milano. La palette, con alluminio grigio chiaro, tonalità neutre e terracotta, lega memoria e presente senza ricorrere al mimetismo. L’intervento cerca un equilibrio tra forma e funzione, restituendo bellezza e comfort agli spazi. Sulle terrazze, il verde introduce stagionalità e profumi in quota: sempreverdi come Pittosporum tobira “Nanum” e cuscini di *Geranium macrorrhizum”, fioriture di agapanti e un mix di erbacee e graminacee come aster, echinacea, miscanthus, pennisetum, erigeron e verbena creano un tetto vivo, facile da mantenere e in dialogo con la città dall’alto. Così Filzi 25 torna se stesso, con più luce, più comfort e più qualità d’uso. Un frammento di modernità milanese pronto ad accogliere aziende e professionisti in spazi pensati per il lavoro di oggi.

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