Dirty Lab Pavilion

Un padiglione che abbraccia il ciclo di vita del micelio per esplorarne le potenzialità in ambito architettonico.

Nell'ambito del workshop estivo Myco-fabrication organizzato da Boisbuchet in collaborazione con il duo di designer francesi Aléa, Park Associati ha realizzato un’installazione volta all’approfondimento su materiali bio-based e tecniche di progettazione non convenzionali. Immerso nel paesaggio di Boisbuchet, il padiglione Dirty Lab è stato concepito come un'esperienza pratica di autocostruzione rivolta a giovani studenti di architettura e appassionati, desiderosi di esplorare un nuovo approccio all'architettura sostenibile.

  • Info
    • Location
      Domaine de Boisbuchet, France
    • Stato
      Realizzato
    • Anno
      2024
    • Area
      Varie metrature
    • Team design
      Founding Partners: Filippo Pagliani, Michele Rossi Project Leader: Matteo Arietti Architects: Vincenzo Salierno, Costanza Croce In collaboration with: Miriam Josi and Stella Lee Prowse / Aléa Material sponsors:MOGU, Lamycosphere

Collaborazione, apprendimento e responsabilità

Ispirato al tema del workshop IMAGO - The World We See, il padiglione funge da laboratorio vivente temporaneo per esplorare le possibilità architettoniche del micelio, un materiale bio-based dal grande potenziale in ambito di progettazione responsabile. L’installazione abbraccia il ciclo di vita del materiale attraverso l’impiego di una serie di singoli moduli realizzati in legno e da pannelli pre-coltivati di micelio, pensati per essere facilmente assemblati e smontati.

L'architettura del padiglione si ispira alle tradizioni vernacolari, formando uno spazio circolare e inclusivo che invita i partecipanti a riunirsi, discutere e sperimentare approfondendo la conoscenza del micelio. La disposizione circolare non solo favorisce un senso di comunità e collaborazione, ma rende anche omaggio ai modelli di crescita organica presenti in natura. Questa scelta progettuale sottolinea il ruolo del padiglione come punto focale per la conversazione e l'innovazione sulle potenziali applicazioni del micelio in architettura.

Enfatizzando un approccio attento agli aspetti dedicati all’autocostruzione, il padiglione ha offerto ai partecipanti un'opportunità educativa unica di confrontarsi direttamente con le pratiche di costruzione meno accademiche. Sotto la guida del team Park, i partecipanti sono stati coinvolti in ogni fase del processo, dall'assemblaggio iniziale delle strutture in legno al posizionamento dei pannelli di micelio. Il loro coinvolgimento non è solo educativo ma anche responsabilizzante: favorisce una comprensione più profonda delle proprietà dei materiali, delle tecniche di costruzione e dei principi della progettazione sostenibile.

“Le installazioni architettoniche sono i laboratori viventi della progettazione di frontiera, dove tecniche innovative e materiali non convenzionali stimolano la curiosità e guidano l'evoluzione della ricerca architettonica. Sfidano le norme, invitano all'esplorazione e aprono la strada a scoperte interessanti potenzialmente in grado di ridefinire il nostro ambiente costruito”.

Il micelio pioniere dell'architettura sostenibile

L'uso del micelio, un materiale naturale e rinnovabile derivato dai funghi, sottolinea il nostro impegno per una progettazione responsabile dal punto di vista ambientale. Le sue proprietà uniche, tra cui la capacità di crescere e modellarsi in varie forme, lo rendono un candidato ideale per applicazioni architettoniche non convenzionali. Questo padiglione mostra il potenziale del micelio non solo come materiale da costruzione sostenibile, ma anche come mezzo di espressione artistica e architettonica.

Foto e video di Andres Tapia , Camille Fourié
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