Interpretazione contemporanea e sostenibile dell’architettura rurale, senza connotazioni nostalgiche
La Casa sorge sulle prime colline della Val Tidone, nella campagna piacentina. Pensata come interpretazione contemporanea delle cascine e dei fienili tipici della zona (da cui prende materiali e proporzioni), si presenta come progetto contemporaneo privo di connotazioni nostalgiche.
Tutto il progetto si è svolto all’insegna della sostenibilità: dall’orientamento dell’edificio grazie al quale si è ottimizzata l’esposizione al sole in inverno e minimizzata durante i mesi più caldi, ai materiali di costruzione tutti scelti per le loro capacità isolanti.
Attorno alla corte centrale ruota e si sviluppa tutta la casa: uno spazio coperto che diventa centro della vita del piano terra (area giorno) e che anima di viste inconsuete il primo piano (area notte).
Gli spazi al piano terra sono pensati per essere vissuti in continuità con l’esterno nei mesi caldi attraverso la corte e il terrazzo in legno del soggiorno.
Il piano terra è composto, oltre che da un bagno e una dispensa, da due grandi stanze visivamente collegate attraverso le ampie vetrate scorrevoli: l’area cucina/pranzo pensata come locale unico e il soggiorno; questi ambienti sono stati pensati come spazi in successione, da viversi in continuità con l’esterno attraverso la corte e il terrazzo in legno.
Al primo piano 4 stanze da letto e due bagni. I pavimenti sono in listoni inchiodati di iroko e pietra locale posata ad ‘opus incertum’. I mattoni paramano delle facciate esterne risvoltano internamente a formare uno dei materiali di finitura degli ambienti, insieme agli intonaci e al grande muro di pietra a spacco con camino e scatola per la legna in lamiera grezza del soggiorno.