SHIFT - The Future of Adaptive Reuse

Un Seminario Internazionale sull’Architettura e la Sostenibilità curato da Park Associati, organizzato e promosso da Casa da Arquitectura con il supporto del Ministero dell’Ambiente e dell’Energia.

Park Associati ha curato con orgoglio l’edizione di quest’anno di SHIFT, ospitata da Casa da Arquitectura a Porto dal 22 al 23 novembre 2024. Questo incontro annuale ha riunito architetti, designer e leader di pensiero per esplorare come il riuso adattivo possa ridefinire l’architettura, trasformare gli ambienti urbani e promuovere comunità sostenibili.

 

L’evento si è aperto con una lectio magistralis di Michele Rossi, uno dei soci fondatori di Park Associati, che ha sottolineato il riuso adattivo come strategia fondamentale per creare sistemi urbani resilienti e rispettosi dell’ambiente.

  • Info
    • Location
      Casa da Arquitectura, Porto
    • Stato
      Realizzato
    • Anno
      2024
    • Area
      Varie metrature

Nuno Sampaio, executive director di CA

Michele Rossi, Founding Partner di Park Associati

A seguire, sessioni tematiche e tavole rotonde dinamiche hanno affrontato tre temi principali: Urban Metabolism, Material Intelligence e Architectural Activism.

  • Urban Metabolism considera le città come ecosistemi di flussi ciclici delle risorse. Combinando questi concetti con i principi dell’economia circolare, il riuso adattivo minimizza gli sprechi, riutilizza i materiali e promuove progetti adattabili e resilienti, favorendo un’architettura sostenibile e innovativa.

  • Material Intelligence sottolinea il riutilizzo di materiali sostenibili e durevoli per minimizzare gli sprechi e massimizzare l’efficienza. Nel riuso adattivo, i materiali esistenti vengono riconvertiti, promuovendo design consapevoli con opzioni riciclabili e di provenienza locale.

  • Architectural Activism utilizza il design per affrontare sfide sociali e ambientali, favorendo comunità inclusive. Nel riuso adattivo, reimmagina gli spazi attraverso un design partecipativo, affrontando temi come l’accessibilità economica e la sostenibilità, sottolineando la rilevanza culturale e l’impatto sociale.

 

Le tavole rotonde sono iniziate con tre discorsi principali, per poi aprirsi ad una serie di ospiti coordinati da Matteo Arietti, Head of Innovation di Park Associati. Ogni dialogo ha generato conversazioni significative sulla sostenibilità ambientale e l’innovazione, incentrate sugli argomenti principali scelti come guida.

Urban Metabolism Keynote Speaker, Frederic Chartier di Chartier Dalix

Matteo Arietti, Head of Innovation di Park Associati, e Frederic Chartier

Tavola rotonda 'Urban Metabolism' . Sullo schermo: Gustav Dusing. Da sinistra a destra: il moderatore Matteo Arietti, di Park Associati, Frederic Chartier di ChartierDalix, Duarte Ramalho Fontes di MASSLAB, Laura Wagner di 3XN.

Grazie a un discorso introduttivo di Frédéric Chartier, cofondatore di Chartier Dalix, il metabolismo urbano è emerso come un concetto trasformativo, ridefinendo le città come sistemi dinamici e interconnessi. Laura Wagner di 3XN ha esplorato come il riuso adattivo possa incarnare questi principi, fungendo da strumento per reinterpretare i cicli delle risorse e creare ecosistemi urbani sostenibili. Duarte Ramalho Fontes di Masslab ha analizzato strategie pratiche per promuovere un’economia circolare nei progetti urbani, come l’uso di materiali recuperati, tecniche modulari e design orientati al disassemblaggio. Gustav Düsing ha sottolineato come queste pratiche implementate dal design for disassembly non solo riducano gli sprechi, ma sfidino anche i paradigmi architettonici convenzionali, unendo efficienza delle risorse e innovazione. Ha evidenziato come i progetti di riuso adattivo offrano opportunità per sperimentare queste strategie, testando nuovi modi per bilanciare conservazione e innovazione. Il gruppo ha riconosciuto le sfide significative nell'implementazione dei principi di metabolismo urbano, in particolare negli ambienti urbani densi. Scontrarsi con le complessità delle infrastrutture esistenti, i vincoli normativi e le priorità contrastanti può ostacolare i progressi. Nonostante queste difficoltà, la conversazione ha sottolineato il potenziale del riuso adattivo nel colmare queste divisioni, offrendo soluzioni che rispettino il passato abbracciando al contempo un futuro sostenibile.

Material Intelligence Keynote Speaker, Francisco Fonseca di Oficina Pedrez

José Rui Pinto di KREAR e Samuel Kalika di Critical Concrete

Tavola rotonda 'Material Intelligence' . Da sinistra a destra: il moderatore Matteo Arietti, di Park Associati, José Rui Pinto di KREAR, Samuel Kalika di Critical Concrete, Francesco Palù di 6:AM, Francisco Fonseca di Oficina Pedrez

La conversazione ha inquadrato l’intelligenza dei materiali come un approccio sfumato che integra sostenibilità, funzionalità e contesto locale. Secondo Francisco Fonseca di Oficina Pedrez, dare priorità all’uso innovativo dei materiali consente agli architetti di superare i limiti delle pratiche costruttive tradizionali affrontando al contempo l’urgente necessità di un equilibrio ecologico. Samuel Kalika di Critical Concrete ha sottolineato il ruolo della filiera corta dei materiali, evidenziando come questa sostenga le economie regionali riducendo l’impatto ambientale dei trasporti. Materiali riutilizzati, come il vetro di recupero raccontato da Francesco Palù di 6:AM, dimostrano come si possa trasformare risorse scartate in opportunità architettoniche, favorendo la creatività e minimizzando gli sprechi. Un tema ricorrente discusso da José Rui Pinto di Krear è stato il bilanciamento tra funzionalità dei materiali, ingegnerizzazione dei processi e impatto ambientale. I partecipanti hanno discusso i compromessi necessari, sottolineando che una valutazione attenta delle scelte di materiali è fondamentale per garantire sia l’integrità strutturale che la sostenibilità ecologica. La discussione ha anche affrontato i cambiamenti sistemici necessari per ampliare l’adozione dell’intelligenza dei materiali nell’intero settore. Pratiche collaborative tra architetti, ingegneri e material specialists sono essenziali per stimolare l’innovazione e scalare. Politiche che promuovono la circolarità, come i “passaporti” dei materiali e gli incentivi al riutilizzo, sono state identificate come strumenti cruciali per integrare l’intelligenza dei materiali nelle pratiche costruttive mainstream.

Architectural Activism Keynote speaker, Mireia Luzarraga di TAKK

Martina Salvaneschi di Associates Architecture

Tavola rotonda 'Architectural Activism'. Da sinistra a destra: Matteo Arietti di Park Associati, Ana Jara from Arteria, Rúben Teodoro di Colectivo Warehouse, Martina Salvaneschi di Associates Architecture, Mireia Luzgarra di TAKK.

L’Attivismo Architettonico è emerso come un tema di grande rilievo grazie all’intervento della keynote speaker Mireia Luzgarra di TAKK, che ha presentato l’architettura come uno strumento essenziale per affrontare le sfide sociali e ambientali. Sia Rúben Teodoro di Colectivo Warehouse che Ana Jara di Arteria hanno sottolineato come il riuso adattivo vada oltre le soluzioni tecniche, trasformandosi in una piattaforma per l’advocacy e il cambiamento sistemico.Gli architetti hanno descritto il loro ruolo come segnato da una profonda responsabilità, agendo da mediatori tra i bisogni immediati delle comunità e le più ampie necessità di sostenibilità ed equità. Sono stati evidenziati progetti in cui il riuso adattivo ha affrontato direttamente le disuguaglianze sociali, trasformando spazi abbandonati in ambienti inclusivi che favoriscono accessibilità e coesione comunitaria. In particolare, dal contributo di Martina Salvaneschi di Associates è emerso chiaramente che gli architetti devono impegnarsi seriamente nell’interazione con le comunità locali e i territori. L’etica ha rappresentato un’altra dimensione critica della discussione. I relatori hanno riflettuto su come il riuso adattivo sfidi gli architetti a bilanciare le esigenze degli stakeholder con gli obiettivi ambientali di lungo periodo. Hanno sottolineato l’importanza della trasparenza, della collaborazione e di una prospettiva a lungo termine per garantire che i progetti contribuiscano alla resilienza ecologica e sociale.

A complemento di questo seminario, l’installazione Traces, frutto di un workshop di autocostruzione guidato da Park Associati, esplora il potenziale del riutilizzo di materia prima seconda per creare nuove possibilità di espressione. Posizionata nella piazza d’ingresso di Casa da Arquitectura, trasforma materiali di recupero in nuovo spazio pubblico accessibile.

 

Shift e Traces catturano l’impegno di Park Associati verso un’architettura responsabile e con potenziale trasformativo.

 

Foto di Ivo Tavares Studio and Park Associati
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